Eccoci qua, in una delle mete che da tanto era sulla mia lista, e sono qui per dirti VAI! Se non l’hai ancora fatto vai perché merita davvero tanto questo luogo.
MI chiedo perché durante il mio periodo scolastico non sia mai stata organizzata una gita qui e perché continuano a non farlo.
Meglio acquistare i biglietti online sia per velocizzare l’ingresso che per poter prenotare la visita alla casa con più facilità. Sul sito ci sono tutte le informazioni necessarie per la visita e la prenotazione.
A causa del traffico intenso arriviamo in tarda mattinata, lasciamo l’auto in un ampio parcheggio a pagamento che permette di essere a due passi dall’ingresso del Vittoriale ma anche dal borgo che alcuni decidono di visitare a bordo di un trenino.

Prima di entrare, nella piazzetta d’ingresso al Vittoriale, potrete dare un’occhiata al piccolo Museo “L’Automobile è femmina” dove sono esposte le auto di proprietà del poeta.
Una volta varcato l’ingresso del complesso sarete avvolti dalla magia del Vittoriale degli italiani.
Ci lasciamo trasportare dai sentieri, ben indicati dalla mappa che vi verrà consegnata con i biglietti. Per quanto possa sembrare assurdo dopo qualche ora che si gira nel parco è come essere in un piacevole labirinto! Il percorso ci porta inizialmente al “Teatro all’aperto” con il Cavallo Blu di Mimmo Paladino; non si può non notare!
Era mezzogiorno, orario non proprio adatto per fare foto e video ma non avevamo molta scelta!

Immaginate di assistere ad un’opera teatrale davanti a questo panorama! Bellissimo!
Da qui la nostra visita si è spostata subito alla “Priora” nonché la casa di d’Annunzio perché le visite sono su prenotazione ed avvengono ogni 35 minuti per un numero massimo di 10 persone.
All’interno è vietato fare foto e video, dovrai fidarti sulla parola, è davvero molto interessante.
Una guida spiega ogni stanza nel dettaglio perché nella casa del poeta nulla è stato lasciato al caso e, cosa da non sottovalutare, aveva già intenzione di donare tutto ciò che possedeva al popolo italiano quindi si preparò per tempo organizzando il tutto come avrebbero dovuto vederla i visitatori!

La visita dura circa un’ora e mezza comprensiva del “Museo d’Annunzio Eroe” in passato chiamato “Museo della Guerra”. Un’area dedicata al poeta e al suo impegno come soldato e alle imprese del popolo italiano, i cimeli raccolti in quest’area sono molti e raccontano ancor di più sull’impegno di d’Annunzio durante i primi anni del ‘900.
Lasciandoci condurre da un corridoio all’altro finiamo in un auditorium dove vengono trasmessi filmati inerenti al poeta mentre sopra la vostra testa è esposto l’aereo S.V.A. che utilizzò per spargere su tutta Vienna, il 9 agosto 1918, i volantini che annunciavano la vittoria italiana!

Con questi luoghi si conclude il complesso maggiore che riguarda il Vittoriale, in parte non è aperto al pubblico.
Era ormai passata ora di pranzo, non avevamo mangiato nulla e non avevamo niente con noi; super organizzati insomma!
Ci aggreghiamo ad altre persone per raggiungere il chioschetto nel bel mezzo del parco, consiglio di portare il pranzo perché ovviamente non è molto economico.
Seguendo le scale che portano al piccolo bar incontriamo quello che era “Il canile”.
“Ti supplico di affrettare i lavori del canile […] Bisogna che i cani abbiano il ricovero […] Bisogna bisogna bisogna”.
(Lettera di Gabriele d’Annunzio a Gian Carlo Maroni, 1930).
Come testimonia questo luogo, oltre a foto e versi, il poeta si circondò per tutta la vita di levrieri, alani e molossi.
Le cucce aveva anche delle stanzette adibite alle cucciolate dove le mamme potevano svolgere il loro dovere, l’amore per i suoi cani era davvero grande!
Terminata la nostra piccola pausa al riparo degli alberi decidiamo di riprendere dal “MAS 96” che si trova proprio lì vicino.
Si tratta di una stanza sola creata appositamente per contenere il motoscafo-anti-sommergibile a cui d’Annunzio aggiunse Memento Audere Semper, ovvero “ricordarsi sempre di osare”. Con il MAS 96, infatti, il poeta soldato aveva messo in atto, insieme a Costanzo Ciano e Rizzo, la “Beffa di Buccari”, un raid militare portato a termine nella notte tra il 10 e l’11 febbraio 1918. Oltre al motoscafo qui è possibile ammirare degli scatti che ritraggono il poeta, il motoscafo e le loro avventure!

Uscendo da questo luogo diventa obbligatorio raggiungere il “Mausoleo e tomba di Gabriele d’Annunzio” che troverai davanti a te! Un luogo imponente, che lascia a bocca aperta.

Dalla sommità del Vittoriale la vista sul parco e sul lago di Garda è davvero stupenda, ci sono i Cani di Velasco Vitali, perché, come era giusto che fosse, i suoi cani dovevano rimanere vicino a lui per sempre, mentre al centro è collocata la sepoltura di D’Annunzio e intorno le arche di dieci fra eroi e legionari fiumani cari al poeta.

L’atmosfera in questo luogo è molto particolare, ti consiglio di prenderti un attimo per ammirare la bellezza che ti circonda avvolto dal silenzio magico di questo luogo; sempre che il buon senso della gente lo permetta.
Da qui il prossimo passaggio è praticamente ovvio perché ci si trova sopra la “Regia Nave Puglia”.
Giustamente il poeta poteva non avere una nave in giardino!?
Si tratta della nave militare che portò Tommaso Gulli a perdere la vita nelle acque di Spalato e successivamente donata a D’Annunzio dalla Marina Militare nel 1923.

Come sono riusciti a portarla fin qui?
Ecco a quanto pare non è stato così semplice, alcune parti sono state smontate e rimontate all’interno del parco, altre ricostruite in muratura.
La prua, simbolicamente rivolta verso l’Adriatico e la Dalmazia, fu adornata da una polena raffigurante una Vittoria scolpita da Renato Brozzi.

Nel sotto castello della nave, dal 2002, è stato allestito il Museo di Bordo che raccoglie alcuni preziosi modellini d’epoca di navi da guerra della collezione di Amedeo di Savoia, duca d’Aosta. Sempre nella parte inferiore della nave è stata posta una riproduzione di come doveva essere l’aspetto del poeta alla fine della sua vita perché D’Annunzio trascorse l’ultimo periodo ella sua vita chiuso nella sua abitazione senza più mostrarsi a nessuno.
A questo punto si può scendere seguendo uno dei due corsi d’acqua che portano al “laghetto delle danze”.
Si tratta del “rivo delle acque Pazze” e il “rivo dell’acqua Savia” entrambi arrivano ad un laghetto dalla forma di un violino in onore del suo inventore.
Noi abbiamo optato per il rivo dell’acqua pazza proseguendo per la “Valletta delle acque pazze” dove abbiamo trovato una cascata con una graziosa ragazza che si lava i capelli!

Prima di giungere al laghetto però ci si deve soffermare sul “Ponte delle teste di ferro”, dove Marco si è tranquillamente seduto accanto ad uno dei proiettili di obice donati dal maresciallo Armando Diaz!
Dal laghetto risaliamo per arrivare verso al fine della nostra visita con il frutteto, il roseto e la limonaia per poi arrivare in una ozna che ammetto non mi aspettavo e cogliendomi di sorpresa mi ha commossa.
Sto parlando del “Cimitero dei cani”.
Un amore nei confronti dei suoi cani immenso al punto di pensare ad un mausoleo per loro, ma non fece in tempo a crearlo, così gli dedico una piccola zona del parco, intima, separata dove i suoi amati cani potevano riposare.
Piccole sculture, lapidi con i loro nomi ed un’ultima poesia a loro dedicata:
Qui giacciono i miei cani
Gli inutili miei cani
Stupidi ed impudichi,
novi sempre et antichi
fedeli et infedeli
all’ozio lor signore,
non a me uom da nulla.
Rosicchiano sotterra
Nel buio senza fine
Rodon gli ossi i loro ossi,
non cessan di rodere i lor ossi
vuotati di medulla
ed io potrei farne
la fistola di Pan
come di sette canne
i potre senza cera e senza lino
farne il flauto di Pan
se Pan è il tutto e
se la Morte è il tutto.
Ogni uomo nella culla
Succia e sbava il suo dito
Ogni uomo seppellito
È il cane del suo nulla.
E così termina la nostra visita al Vittoriale, in questo luogo così affascinante appartenuto ad uno degli uomini più “particolari” del nostro paese.
Raccontami la tua esperienza in questo luogo!
A presto,
Deb!
Ci sono stata diversi anni fa. Il tuo articolo e le tue foto mi hanno fatto venir voglia di ritornarnarci con i bambini.
Mi fa davvero molto piacere!
Un bell’itinerario in una zona che mi piacerebbe molto visitare… mi segno tutto sperando di andarci presto.
Mi è piaciuta moltissimo la visita al Vittoriale (fatta ormai 8 anni fa sotto un sole parecchio cocente). Quest’estate volevo tornarci, ma non sono riuscita ad organizzare un weekend sul Lago di Garda, quindi ho rimandato la visita all’anno prossimo. Tra l’altro, poco distante dal Vittoriale, si trova un giardino orientale (aperto solo da aprile a ottobre), quindi casomai in un giorno potrei visitare entrambi 🙂
Be se già conosci io Vittoriale non avrai bisogno di soffermarti su tutto quindi avrai sicuramente tutto il tempo per raggiungere l altro parco!!!!
Il Vittoriale è uno di quei luoghi incredibili in cui non mi stancherei mai di tornare, e per fortuna noi da Bologna non siamo troppo scomodi!
Un’oasi di pace!!!!
Sono stata tante volte sul Garda ma ancora non ho avuto l’occasione di visitare il Vittoriale degli Italiani! É un peccato perché sono molto legata alla figura di D’Annunzio e mi piacerebbe proprio visitare questo luogo iconico! Spero di organizzare prestissimo una nuova incursione in questi luoghi!
Credo proprio che ne valga la pena, te lo auguro quanto prima!!