Un nuovo giorno ci aspetta sulla bellissima isola di Rodi ed oggi lo dedicheremo all’entroterra, nello specifico vorrei mostrarti come concentrare tre luoghi di interesse in una giornata.
Ovviamente tutto dipende anche da dove si alloggia, perché se si ha la base sul lato ovest dell’isola, secondo me a fine giornata si ha comunque modo di fare un bagnetto al mare!
Noi eravamo a circa 60km dalla destinazione più lontana di questa giornata così una volta fatta colazione puntiamo il navigatore e partiamo.
Percorrendo le strade dell’entroterra abbiamo modo di vedere i danni che sono stati causati da un brutto incendio, molto probabilmente doloso, nato in tre differenti punti e che ha devastato 17.770 ettari, oltre ad aver distrutto abitazioni e alberghi costringendo l’isola a dichiarare lo stato di emergenza.
Ti allego dei link con cui è possibile vedere dei video che abbiamo fatto girando in auto, interessanti anche solo per vedere il tipo di strade che si percorrono!
E così possiamo dire che grazie anche al turismo consapevole, torniamo a dare vita a questi luoghi e smuovere l’economia di questo luogo. Gli scenari che si aprono davanti a noi sono stupendi.
Una raccomandazione per quando si affrontano le strade più interne: è facile incontrare capre che pascolano in tranquillità sul ciglio della strada e spesso attraversano in tranquillità, è un attimo trovarle dopo una curva.
Valle delle farfalle
Siamo vicino alla cittadina di Petaloudes (Πεταλούδες =farfalle) a nord dell’isola.
La valle si estende per 60 ettari (non tutti accessibili ai turisti) e vanta uno degli habitat più rari e importanti al mondo, in quanto durante i mesi estivi le farfalle Panaxia Quadripunctaria (Arlecchino punteggiato) arrivano qui a milioni per riprodursi.
Questo è un tipo di farfalla migratrice che è possibile vedere in questo luogo tra giugno e agosto grazie alle particolari condizioni climatiche e alla resina rilasciata dalle piante che si trovano in questi boschi; il “Liquidambar orientalis” che ha un caratteristico profumo di vaniglia.
Un contesto ideale anche per cercare un pò di riparo dalle calde giornate estive!
Noi abbiamo avuto modo di arrivare abbastanza presto così da trovare parcheggio nel piazzale davanti all’ingresso che si riempie in un attimo perché era anche gratuito.
Alla nostra uscita le auto erano parcheggiate lungo il ciglio della strada anche per diversi metri.
Una volta acquistato il biglietto all’ingresso ci incamminiamo lungo un percorso designato molto suggestivo.
Il fiume Pelecanos, secondo una leggenda deve il suo nome ad un servitore del principe Alexander Ipsilantou che portò sua figlia malata in questa valle per curarsi assieme al suo servitore. La ragazza amava il servitore, ma suo padre le proibì di sposarlo, così Pelecanos, disperato, si uccise e venne dato il suo nome al fiumi.
Queste acque sono anche la casa di molti granchi, come il granchio Potamon il cui nome fa sorridere, la sua stazza un pò meno!
Il fiume con i suoi abitanti scorre giù per la stretta valle che termina con una cascata in una piscina verde.
Il personale che si occupa di questo ambiente è sempre presente in loco pronto per ogni necessità ma anche a riprendere chi non rispetta le regole.
E’ richiesto il silenzio e il rispetto del contesto, cosa che teoricamente dovrebbe essere spontaneo ma dato il vissuto si può dire che non lo è sempre.
Altra cosa che a quanto pare non è così scontata, ricorda: LE FARFALLE NON VANNO MAI TOCCATE!
Se sono loro a poggiarsi su di te lasciale fare ma non toccare MAI le loro ali o potrai ucciderle.
Questo non è un modo di dire ma è effettivamente così, come per le stelle marine.
La famosa e fiabesca polvere di farfalle è reale!
Si tratta di setole composte da chitina, che oltre a dare loro i bellissimi colori che le contraddistinguono, si sovrappongono come le tegole di un tetto creando uno strato termico protettivo.
Il costo del biglietto è di €5,00 e oserei dire anche “solo”, ed è aperto dalle 8:30 alle 18:00.
Vale la pena visitare questo luogo? Decisamente sì, la flora e la fauna che si trovano qui valgono il tempo che gli si dedica.
Il tempo stimato per una visita dicono si aggiri intorno a un’ora. Dal mio punto di vista un’ora è sufficiente se non ti soffermi su nulla.
Noi che ci siamo persi a guardarci intorno, a fare foto e video di ogni cosa, a cercare e guardare i granchi che cacciavano (e ci vuole pazienza) ci abbiamo messo decisamente più di un’ora!😅
Inoltre una volta terminato il percorso si arriva ad un piccolo ristoro dove riposarsi un pò, noi abbiamo preso solo da bere perché i prezzi erano irragionevoli. Qui puoi trovare un video per avere una panoramica in più del luogo.
Terminata la piccola pausa arriviamo al
Monastery of Kalopetra
In realtà rimane al di fuori del contesto boschivo e su strada quindi è anche comodamente raggiungibile in auto.
Si tratta di un piccolo monastero in stile ortodosso, che lascia scoprire con sorpresa un interno decisamente meno sobrio! Da qui si gode anche di una bellissima vista sulla baia e sulle coste turche.
La costruzione di questo luogo si basa su due leggende che riprendono la stessa del fiume Pelecanos : La prima narra che il principe greco Ypsilanti portò qui la figlia malata di tubercolosi per essere guarita con l’acqua miracolosa che usciva da una roccia lì presente. In segno di riconoscenza fondò il monastero dedicato alla Vergine Maria che chiamò di Kalopetra che vuol dire: di buona pietra.
La secondo leggenda narra che il principe Ypsilanti fondò il monastero dopo aver evitato morte certa in mare a causa di una tempesta, insieme ai suoi due figli.
Se sei fortunato e trovi qualcuno potrai chiedergli di assaggiare il miele prodotto dai sacerdoti!
Qui puoi vedere un breve video sul monastero!
E’ ormai metà pomeriggio e non abbiamo ancora mangiato nulla🤦♀️
Decidiamo di fermarci nel primo posto che troviamo andando verso la prossima tappa ed eccoci al Porto Antico. Un grazioso ristorante in riva al mare che da anche la possibilità di noleggiare lettino ed ombrellone di cui però non so riferirti i costi. Vista la clientela è un posto super gettonato dalle famiglie!
Vedendo il luogo e il menù sarebbe d’obbligo mangiare pesce ma visto l’orario optiamo per un’insalata greca e patatine fritte!
Recuperate un pò di fonti energetiche e ci dirigiamo verso il
Sito di Kamiros
Eravamo veramente in pochissimi a visitare questo magnifico luogo, forse non si arrivava a dieci persone.
Il costo è di 6euro se si vuole girare in autonomia facendo riferimento ai pannelli posti lungo il percorso altrimenti è possibile visitarlo con delle gite organizzate con dei prezzi, ovviamente, differenti.
Un luogo ricco di storia, che ha voglia di raccontare e che consiglio se anche tu sei un appassionato di storia.
Il sito archeologico di Kamiros (vedi video)è un importantissimo scavo, scoperto nel 1859, che ha fatto riemergere la terza tra le città più antiche dell’isola. Prima di questa troviamo Lalyssos e Lindos.
Una cittadina che purtroppo è stata distrutta da due grandi terremoti e che ha portato i suoi abitanti, nel corso del tempo, ad abbandonarla per spostarsi verso la città di Rodi che nel frattempo stava crescendo.
Abbiamo passeggiato tra quelli che un tempo erano luoghi di culto, abitazioni ed attività, i bagni, l’Agorà, colonne doriche, una Stoa e via dicendo.
Pazzesco cosa sia riemerso dopo tanto tempo.
E’ disposta su tre livelli dove in alto si trova l’Acropoli con il tempio dedicato alla dea Atene, nella parte centrale vi erano le abitazioni e le attività mentre sulla parte più bassa l’Agorà e un tempio dedicato ad Apollo; vicino alla necropoli.
Rientriamo in albergo per concederci almeno un tuffo in piscina con aperitivo per poi uscire a cena.
Visto che abbiamo gironzolato tutto il giorno abbiamo deciso di lasciare ferma l’auto e cenare al The Grill restaurant vicino all’albergo dove con 41€ abbiamo preso due birre Hythos, antipasto con zucchine grigliate, patatine e salsa Tsatsiki, uno stifado e una grigliata mista per una persona.
Immancabili anche qui i gattini che non sono invadenti ma si aggirano tra i tavoli speranzosi che qualcuno gli allunghi del cibo!
In questo posto non fanno caffè, non solo espresso ma neppure la loro versione imbevibile ma non è un dramma…andiamo dal nostro amico barman dell’albergo per un dopo cena!
E termina l’avventura di questa giornata a Rodi!
Grazie per aver letto questo articolo.
A presto,
Deb!
Comincio a credere che Rodi sia una destinazione perfetta per chi cerca un’esperienza autentica a contatto con la natura. È un’occasione per ammirare uno spettacolo naturale unico e per riflettere sull’importanza della conservazione ambientale. Mi segno i tuoi consigli di visita, sperando di poter organizzare un viaggio in questi territori quanto prima.
Ti ringrazio per il tuo commento, mi fa molto piacere. Sono erta non ne rimarrai delusa, ci sono molte altre cose che non abbiamo fatto in tempo a vedere, questo per dirti quanto nel suo essere “piccina” ha davvero molto da offrire!