Sveglia alle 06:00 dopo una notte tranquilla, colazione e si parte…con 3C° e il buio!
L’aspetto “negativo” del percorrere questo viaggio non d’estate è sicuramente il fatto di avere meno ore di luce disponibili la mattina presto e di doversi adattare a certe temperature.
L’uscita da León, così come in tutte le grandi città, è meglio studiarlo il giorno prima, perché può non essere semplice capire che direzione prendere con il sonno e il buio, nonostante le molte indicazioni!
Per uscire dalla città ripasso davanti alla bellissima cattedrale, alla basilica di San Isidoro fino al palazzo San Marco di cui vi ho già parlato nell’articolo precedente. Un ex convento oggi adibito a lussuosissimo Parador de Turismo; difficile non notarlo anche di notte!

Lasciato il centro della città si incontrano subito quelle che potevano essere state delle casette o altre bodegas che ti fanno sentire come nel “Il Signore degli anelli”!! Queste case a cupola ricoperte di terra ed erba sono molto frequenti perché calde d’inverno e fresche d’estate.
Nel mentre si fa l’alba e noi decidiamo di prendere una variante, per evitare di camminare lungo il ciglio della strada e trovarci così circondate dai campi con sfumature di colori meravigliosi!
Passiamo per La Virgen del Camino, prov. di León. Questo borgo nasce intorno ad un santuario mariano dove scopro la Basílica de la Virgen del Camino. Estremamente moderna, sia fuori che dentro, non a tutti può piacere, io devo ammettere che vedere questa modernità in ambito religioso non mi dispiace!
Eretta nel 1961 su un’antica chiesa del 1505 nata in seguito all’apparizione della Madonna ad un pastore ed a seguito di altri miracoli. La ricostruzione sulla precedente chiesa pare essere dovuta per le dimensioni, diventata troppo piccola per ospitare sia la comunità che tutti i pellegrini.
Sulla facciata sono rappresentati gli Apostoli e la Vergine.
Dopo questo momento faremo una pausa in un piccolo paesino prima di percorrere circa 20km di nulla!
La foto che riporto qui sotto non è sicuramente delle migliori ma vi assicuro che dal vivo è meno inquietante di come l’ho immortalata!

Optiamo per il percorso che porta verso Villar de Mazarife, un nuovo tracciato costruito dai sostenitori del Cammino di zona.
Arrivo ad Hospital de Órbigo tra un tratto iniziale pianeggiante ed i successivi sali scendi. Sono piuttosto stanca ma sicuramente non con i dolori dei giorni passati.
Hospital de Órbigo e Puente de Órbigo devono il loro nome al famoso ponte e al fatto che qui si trovava un hospital per pellegrini malati, forse eretto dai Cavalieri di San Giovanni.
Il Puente de Órbigo è anche conosciuto come “Puente del paso honroso” (il ponte del passaggio d’onore), il cui transito è solo pedonale.
Si narra che Don Suero de Quiñones, nobile di León, fosse follemente innamorato di donna Leonor, ma non ricambiato. Così si legò un ferro al collo e promise digiuno ogni giovedì, come segno di schiavitù verso la sua amata, giurando che lo avrebbe tolto in onore di Santiago se sarebbe riuscito ad affrontare vittorioso il passaggio.
Fu così che tra il 9 luglio e il 10 agosto del 1434 lui e dieci de suoi cavalieri sfidarono chiunque avesse attraversato il ponte che come potrete immaginare in quel periodo storico era decisamente molto battuto.
Ne uscirono tutti vivi ma non vittoriosi, con un conteggio tenuto per iscritto dal notaio della città nel Libro del Passo Honroso.
Nonostante questo la giuria decise di liberare il nobile dal suo giuramento ma non potevano più rimanere lì e così vennero cacciati.
L’impresa di Don Suero de Quiñones fu così leggendaria da essere menzionata in Don Chisciotte.
Leggende a parte questo luogo era un importante punto di sosta per i pellegrini nel Medioevo, proprio per la presenza dell’Hospital de Órbigo ma già con gli antichi romani divenne un luogo strategico.
Furono infatti loro a costruire il famoso ponte, permettendo così il passaggio sul fiume e collegando la Via Aquitania con Astorga.
Alloggiamo all’Albergue San Miguel, davvero carino e gli hospitaleri molto gentili e disponibili. Un peccato non aver potuto usare la cucina per le restrizioni Covid perché la tavolata nel salone prometteva bene!
E’ un contesto ben curato, pulito. La camerata in cui eravamo noi era composta da letti a castello in legno con coperte e prese con ciabatte per dare la possibilità a tutti di caricare i propri dispositivi. I bagni non sono grandissimi ma ben tenuti. C’è la possibilità di dedicarsi un pò all’arte e se vi farà piacere le vostre opere verranno esposte sui muri dell’albergue!
Insomma una piccola oasi colorata!
Una volta sistemate raggiungiamo il piccolo market di paese per fare rifornimenti per il giorno dopo, anche perché non avevamo scelta, c’era solo quello di aperto!
Giusto due passi lì attorno, ci si perde un pò via con il ponte ed arriva subito l’ora di cena che sarà in un posto dal nome decisamente poco spagnolo… il Los Angeles!!!
Anche perché non avevamo molta scelta!
Il ristorante è molto grande e penso che il 90% della gente che si trovava ad Hospitalò de Órbigo era lì quella sera!
Un classico posto con i menù infiniti pieni di piatti acchiappa turisti ma alla fine devo ammettere che non è andata così male!
Ceniamo in compagnia di F. conosciuto al nostro arrivo in albergue, un uomo sardo che per la seconda volta tenta di percorrere il Cammino ripartendo da dove aveva lasciato. Sì perché la prima volta è stato bloccato da una febbre terribile che lo ha costretto a fare rientro a casa.
Oltre ad F. che è così logorroico da riuscire a raccontarci tutta la sua vita ancora prima di ordinare la cena, c’è con noi un ragazzo proveniente dal Belgio che fa la pessima scelta di prendere una carbonara… in Spagna… seduto al tavolo con tre italiani!
Poverino che testa che gli abbiamo fatto!
Però ha capito come è fatta una vera carbonara!
Terminata la cena facciamo ritorno in albergue, sono circa le 21:00, ci si prepara per andare a dormire!

E’ il 23 ottobre e un nuovo giorno ci attende, sarà molto speciale!
L’orizzonte ci fa notare l’avvicinarsi della Galizia.
Non sapevo a cosa sarei andata incontro, durante le mie ricerche pre-partenza non ero venuta a conoscenza di quello che mi aspettava oggi e forse è stato un bene perché la magia della sorpresa è stata unica.
Forse per questo non dovrei parlarvene…o forse è il caso che molte persone sappiano che certi luoghi esistono.
Sta di fatto che ci svegliamo al solito orario, colazione e si parte in gran tranquillità, consapevoli che non avremmo percorso molti km… circa 24!
Camminiamo per i campi, oggi intorno a noi a tratti c’è un pò più di verde che ci regala anche qualche zona d’ombra! Nell’insieme comunque un contesto molto tranquillo fatto di sola natura, mi mancava!
Si passa anche per un’azienda agricola dove per un attimo ho pensato di aver sbagliato strada ed essere finita a casa di qualcuno! Invece no il Cammino passa un pò dappertutto, tra le case della gente e i posti di lavoro!
Facciamo una deviazione che porta fuori dal classico Cammino, ed è qui che ti chiedo se credi alla casualità oppure…dovevo passare di lì!
Se guardi le foto qui sopra noterai che intorno a me c’era la sola bellissima terra, poi ad un certo punto in lontananza vediamo delle persone che bivaccano, ovviamente ci avviciniamo incuriosite, passo dopo passo arriviamo al donativo: “La casa de los Dioses”. Gestito da David Vidal che in realtà preferisce chiamarlo: un posto per le persone!
E’ un posto magico, impossibile non farsi coinvolgere. Voi non avete idea dell’amore e dell’energia positiva che circolava tra tutti i presenti!
David sono ormai tantissimi anni che vive qui, ha trasformato un edificio abbandonato in quella che oggi è la sua casa ma anche la casa di tutti! Dove chiunque può trovare da bere e da mangiare in cambio di quello che ha, barattando o pagando con la cifra che ritiene opportuna, ma anche nulla se c’è chi non ha niente ma ha bisogno. L’amore per il prossimo sono le parole chiave.
Non c’è elettricità, qualche materasso su cui dormire, delle amache e il cibo donato dalla gente di passaggio o comprato con i soldi lasciati da chi passa di qui o attraverso le donazioni fatte con PayPal.
Così sopravvive questo luogo.
David descrive il Cammino come un’esperienza unica, dove anche il dolore fisico ti fa prendere coscienza di qualcos’altro, che c’è una magia in questo viaggio che continua a portare le persone a percorrerlo. Non sa perché proprio in questo luogo, cosa lo porta a stare lì, dice di non fare nulla di particolare, sono le persone che ne parlano e arrivano, rendendo questo posto così com’è.
Descrive la sua vita come non così diversa da qualsiasi altra, fatta di gioie e dolori ma sicuramente intensa. Un uomo di 47 anni con due figli e due separazioni, problemi con alcol e droghe e poi…il cambiamento.
Abbandona quella vita per rinascere, abbandona ansia e stress, si dedica alla meditazione, allo yoga e molto altro. Arriva qui…dove vive con la natura e le persone che vi passano, chi per pochi minuti, chi per poche ore, una notte o anche un paio di giorni!
David sostiene che: “nessuno è niente se non c’è il prossimo”.
Lascio il link alla pagina Facebook così potrai vedere altre foto e video su questo luogo.
Con difficoltà ci allontaniamo da qui dopo un lasso di tempo che non so quantificare, saremmo rimaste tutto il giorno ma il viaggio deve continuare. Salutiamo tutti i presenti e proseguiamo verso Astorga, verso i Montes de León, tornando su strada asfaltata, non manca molto in realtà.
Astorga, Asturica Augusta, era un accampamento romano, fonte di ricchezza per le miniere d’oro e per la sua posizione strategica. Molto di questo luogo è ancora in perfetto stato come: le terme, il foro, alcuni domus, quello che era l’accampamento dei legionari, la rete fognaria e molto altro.
Si trova in cima ad una zona detta La Maragatería e per raggiungere il fulcro del centro storico bisogna percorrere una bella salita…aaahhh ci voleva!
Qui anticamente si incrociavano la via Traiana e la Via de la Plata (plata = argento) conosciuta anche come Via Delapidata (ovvero via marcata con miliari, piedra miliaria), che parte da Siviglia fino a Santiago. La storia della città è molto legata a quella del Cammino e lo si può notare anche solo dal fatto che anticamente in questo centro vi erano ben 25 hospitales, inevitabile che tutto questo via vai portò maggior attenzione ad Astorga durante il Medioevo e di conseguenza la necessità di rinforzare le sue bellissime mura di cinta.
Oltre a perderti camminando per le vie troverai:
- Il Museo del cioccolato dove si trovano utensili ed oggetti inerenti alla produzione del cioccolato. Inoltre per i più golosi è possibile fare degli assaggi ed acquistare la cioccolata di zona! Da qui non vi resta che raggiungere Casa Granell, appartenuta al Sig. Jose Granell, il più importante industriale di cioccolato locale. Oggi al suo interno si trova una scuola di danza.
- Le mura romane di cui ne sono ancora conservati dei tratti originali, mentre per altri punti con il tempo sono state ricostruite o sistemate. Restano comunque stupende, quando ci si avvicina alla cittadina si ha questa visione delle mura che circondano il centro sovrastato dai suoi importanti edifici…una cartolina!
- Il Museo Romano. Un tempo qui si trovavano le prigioni romane, oggi ospita tutti i reperti di Astorga.
- La Via Romana. Una via che univa Astorga a Bordeaux, attraversava le odierne province di León, Palencia, Burgos, Álava, Navarra ed entrava in Aquitania attraverso il passo di Summo Pyrineo (Roncisvalle).
- La Plaza Mayor. Questa piccola piazza nasce su un antico foro romano, mettiti nel centro della piazza e inizia a girare su te stesso, non puoi non rimanerne affascinato. Sotto i portici i locali si fiancheggiano tanto da diventare difficile scegliere dove sedersi per pranzo!
Scegliamo un pò guardando cosa hanno sui tavoli le persone ed optiamo per un posto dove vengono serviti hamburger!
Qui si tiene da sempre il mercato cittadino e dove si svolgono le feste della città.
Impossibile non notare l’Ayuntamiento de Astorga. Il suo stile barocco si impone su tutta la piazza! Potreste scambiarlo per una chiesa vista la presenza di due torri ed un campanile ma quello che lo rende ancor più speciale è la presenza dei due “maragatos” che allo scoccare di ogni ora suonano la campana!
I maragatos sono un gruppo etnico di questa zona da cui ne prendono il nome; appunto La Maragatería. Potevo io non aspettare il cambio dell’ora per vederli in azione?
Da qui proseguiamo verso
– La Cattedrale di Santa Maria. Davvero imponente eppure si incastra così bene in quel piccolo scrigno di città! Costruita in stile gotico su quello che era un tempio romanico. Sarò sincera, vista da fuori è davvero affascinante, i dettagli non mancano e ti invogliano a scrutarla nel dettaglio, viene il torcicollo a stare con il naso all’insù!
Una volta entrata si continua ad essere circondati dal gotico ma forse, sarà che ad oggi il confronto con le precedenti cattedrali influiscono parecchio, l’ho trovata meno coinvolgente. Da qui si può accedere anche al museo della cattedrale dove sono conservati esemplari di vario genere di inestimabile valore.
Praticamente a fianco alla cattedrale si trova il
– Palazzo Episcopale di Astorga conosciuto come il Palazzo di Gaudì! Inutile descriverti la mia gioia! Tanto che ho obbligato M. a fare tardi per aspettare l’apertura del palazzo e poterlo visitare!
Sembra un castello delle fiabe in realtà è il Palazzo Episcopale, nato nel 1887 dopo che un incendio distrusse il vecchio palazzo. Così il vescovo Grau incaricò il suo amico Gaudì per la progettazione della nuova sede. La morte del vescovo portò l’architetto ad abbandonare questo progetto lasciando incompiuto l’ultimo piano e il tetto che verranno terminati anni dopo dall’architetto Guereta che cercò di essere quanto più fedele possibile al progetto iniziale.
Ci sono anche tre enormi angeli di zinco che dovevano essere posti sul tetto, ma arrivarono in città solo nel 1913 e così posti nel giardino del palazzo dove si possono ammirare più da vicino!
Il palazzo non divenne mai realmente residenza episcopale, nel ’56 il vescovo Castelltort decise di renderla la sua residenza, ma morì durante un sopralluogo; insomma alla chiesa non ha mai portato molto bene questa zona!
Impossibile non rimanere affascinati anche dai suoi interni, il genio è presente in ogni elemento di questo luogo!
All’interno si può visitare anche il Museo dei Cammini nato dal fatto che la città è da secoli crocevia di diversi cammini e qui si trovano sculture, oggetti di oreficeria, reperti d’epoca romana, sepolcri gotici e svariate raccolte legate al Cammino di Santiago.
Proprio qui ad Astorga approfondiremo la conoscenza di un ragazzo incontrato a “La casa de los Dioses”.
Perché vi parlo di lui? Perché sono rimasta affascinata dal suo racconto e voglio condividerlo!
Un giovane ragazzo di Francoforte che dopo aver perso il posto di lavoro in Romania è tornato a casa…ma la crisi nel mondo del lavoro ha colpito anche lui.
Così è partito, zaino in spalla e da Francoforte ha iniziato a camminare verso la Francia e poi in Spagna.
Senza conoscere le lingue di questi due paesi ma come ha detto lui: “qual è il problema? Le imparo strada facendo!”. Non si è inoltre negato il pensiero che magari lungo la via avrebbe trovato un lavoro o che magari non sarebbe andato via dalla Spagna una volta finito il Cammino!
Chissà come è andata a finire questa avventura! Caro amico hai tutta la mia ammirazione 👏
Dopo tutto questo sono arrivate le 17:00 ed è tardissimo!
Potevamo fermarci qui ma volevamo guadagnare strada e il nostro fisico se la sentiva, così abbiamo percorso altri 4km.
Forse era meglio fermarsi vista come è andata a finire, o forse no…perché abbiamo avuto modo di vivere una nuova esperienza! L’ennesima!
Arriviamo a Murias de Rechivaldo, un paesino che non è piccolo, di più! Praticamente ci sono più albergue che abitanti ma dai prezzi decisamente sopra la media. Quindi se ti avvicini a questa zona fai bene i tuoi calcoli per evitare di fermarti qui!
Quattro case e campi tutto intorno, non c’è traccia di negozi o attività di vario genere e non possiamo non pensare di essere fregate!
Optiamo per l’alloggio più economico, ovvero, il municipale dove ci vengono chiesti 10€ per la notte, 9€ per il letto e 1€ per accendere la stufa e non lasciarci al freddo.
Ovviamente della colazione non se ne parla anche perché a parte una grande stanza con i letti in ferro cigolanti e due bagni, decisamente molto alla buona, non c’è altro!
In tutto questo eravamo 5 cristiani, due di questi abbastanza inquietanti che non hanno spiccicato una parola ed uno con l’influenza; ottimo! Speriamo di non ammalarci.
Trovandoci nel bel mezzo del far west il problema era anche dove mangiare.
Pensavamo di dover andare a letto senza cena.
Facciamo due passi tra le case presenti sperando in un miracolo…ed eccolo!
Un piccolissimo bar dove ovviamente c’erano solo i locali rientrati dalla giornata lavorativa.
Ti lascio immaginare le facce vedendo arrivare due ragazze che si siedono e chiedono due birre e qualcosa da mangiare! Il proprietario sembrava quasi essere infastidito dalla nostra presenza.
Ma soprattutto le facce di quando abbiamo chiesto altre birre fino ad arrivare a due panini e sei birre; il proprietario a quel punto ci sorrideva!
Ma mai quanto noi nel vedere che il conto totale era di 8,40€ !
Sì non ho sbagliato a scrivere…e lo ripeto anche!
Con 8,40€ abbiamo mangiato un panino e bevuto tre birre a testa…cosa che in Italia, in base alla zona, se va bene 8€ te li chiedono solo per il panino!
Be dai alla fine non è andata così male!

Vista l’ora, i pronostici per il giorno seguente e il fatto che qui non c’è molto da fare, non resta che andare a dormire.
MI chiedo cosa avrei fatto in questo caso se fossi stata sola, molto probabilmente mi sarei fermata ad Astorga o forse no, chi può dirlo!
La prossima tappa mi porterà nella bellissima Ponferrada…ma soprattutto arriveremo alla Cruz de Hierro!
A presto,
Deb!
Mi sono divertita tantissimo a leggerti, e mi è piaciuta un sacco la storia del ragazzo che si è incamminato alla ricerca di un lavoro, o di un’esperienza, o di qualunque cosa gli riserverà il viaggio! Che dire dei prezzi della cena poi…a Roma con €8 ci prendi solo una birra, altro che panino!
Ti ringrazio! Purtroppo confrontandomi con altri pellegrini ho scoperto che stanno alzando parecchio i prezzi… assurdo in un contesto di questo tipo.
Il tuo viaggio è molto emozionante e ricco di sfide: i cammini però arricchiscono notevolmente il viaggiatore. Che dire poi della cena, con un prezzo davvero stracciato!
🤗
Hai pensato di raccogliere questo bellissimo diario di viaggio in un libro? Dovresti farlo, sarebbe molto interessante!
Sai che me lo hanno già detto in diversi?!
Ma non saprei come muovermi 😅
Complimenti per il tuo articolo, completo e dettagliato..mi hai fatto venire voglia di visitare questi luoghi, e perchè no? Fare anche il cammino di Santiago…un sogno che spero di realizzare al più presto
OOhh ma grazie!!! Mi fa davvero piacere!
Spero di poter leggere presto della tua esperienza!